58°

Balabà ascolta il farsi buio nello svanire del tramonto.

Lo ha ascoltato accanto al granoturco ormai alto e in fiore, il cui verde distingueva nella poca luce ancora appena rossa e ne udiva il tenue fruscio nel blando vento di Agosto. Il calore saliva dalla capezzagna inaridita, sulla quale camminava veloce un fagiano spaventato.

Lo ha ascoltato seduto vicino al bagnasciuga, sulla sabbia rossa il cui calore percorreva il suo corpo, lo sentiva fondersi con il frangersi garbato delle piccole onde la cui schiuma si distendeva sulla riva spargendo riflessi nella sera.

Lo ha ascoltato camminando sotto una densa nevicata appena un po’ rosea, ad ogni passo si mescolava al crepitio prodotto dai piedi affondati nell’alta coltre che copriva l’erba attorno al piccolo lago, la cui superficie ghiacciata qua e là risplendeva.

Lo ha ascoltato nei pochi attimi in cui si attenuava il vociare di quelli seduti attorno a lui sulle gradinate di Forest Hills, in attesa che l’oscurità svanisse dall’imponente palcoscenico e apparissero Joni e il suo gruppo e iniziassero a donar loro la bellezza.

Balabà ascolta il farsi buio nello svanire del tramonto, la freschezza dei ricordi gli pare abbracciarlo e far scivolare via il desiderio di una notte senza fine.

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