44°

Balabà coglie lo svanire del suo sguardo, capisce che gli occhi tra non molto lo lasceranno all’oscurità e si chiede cosa vedrà.
Oltre il buio vedrà la sabbia rossa gonfiarsi spinta dal vento, formare piccole onde vicine l’una all’altra, più colorate sulla sommità, lungo le creste nervose che si avvicinano morbidamente alla piatta distesa del mare immobile.
Oltre il buio vedrà la pioggia salire da terra verso il cielo, gocce gonfie e scure, che portano la terra bruna verso l’azzurro e le nubi bianche, indifferenti al sole che le cosparge di luce e le riscalda e le asciuga pian piano mentre si dissolvono nell’aria.
Oltre il buio vedrà un fiume risalire verso le montagne ancora bianche di neve, scorrere lento tra gli alti argini verdi dell’erba di primavera, trascinare con sé la sabbia delle rive, diventare via via più scuro man mano che si fa sottile fra i sassi fino a svanire.
Oltre il buio vedrà il sole salire nero e cupo, spargere l’oscurità sul cielo ancora pallido dopo la notte, disegnare ombre tetre sulle nuvole appena spinte dal vento e spegnere quelle proiettate sulla strada dalle case in cui si accendono le luci allo scurirsi del cielo.
Balabà coglie lo svanire del suo sguardo, capisce che gli occhi tra non molto lo lasceranno all’oscurità e sa che non vedrà più il mondo che conosce.

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