30° - 27.05.2022

Balabà immagina di staccare dolcemente una spiga di grano in una mattina di maggio.
Ha visto gemme farsi fiori sui rami di melograno, rossi risplendevano di rugiada nelle albe di primavera, sui rami irti di spine e tra le foglie folte, promesse di frutti che già vedeva gonfiarsi lentamente prima di spaccarsi, svelando i grani lucenti che li riempiono.
Ha visto le punte degli asparagi apparire nella sabbia, piccole come dita di bambino, bianche nel grigiore, si offrivano poco alla volta al sole, tingendosi d’un verde pallido, e s’allungavano verso il cielo dritte e fiere, quasi attendessero ansiose di essere recise.
Ha visto tra le grandi foglie rugose, spesso arrossate e anzitempo seccate, crescere numerosi i ricci di ippocastano, di un verde lucido presto spento in un giallo appena dorato, lusinga bugiarda, bellezza ingannevole che nessuna mano staccherebbe dal ramo.
Ha visto le bietole ingrossare nella terra secca e compatta di luglio, spaccarla per fare più spazio alla propria vita, per crescere ancora e assorbire l’umidità scarsa, distillarla lentamente, facendone zucchero nella dura polpa bruna.
Balabà vorrebbe sfiorare una spiga verde, osservarne i grani già maturi e accarezzarne le ariste sottili. S’illuderebbe di vedere un’ultima volta l’alba di un giorno in cui ritrovare l’emozione del raccolto.

Commenti

Post popolari in questo blog

49°

52°

36° - 03.09.2022