15° - 21.05.2021

Balabà si smarrisce nei ricordi.
Ricorda il morire della notte su una strada di montagna quand’era ragazzino. Saliva con altri tre verso un prato accanto al passo per vedere il sorgere del sole dietro le rocce. Il fiato corto per timore di non arrivare in tempo. Il premio dell’alba, infine, la prima cui assisteva, con occhi assonnati e spalancati, scoprendo una felicità nuova e misteriosa.
Ricorda i primi amori, le emozioni sconosciute che dilagavano in lui, l’ansia di ritrovare quello sguardo e quel sorriso, pieno di gioia nel pensarli solo suoi, sigillati nei timidi baci e nelle pudiche carezze.
Ricorda il primo raccolto, nel caldo afoso di un giorno di settembre. Sente come allora l’avanzare rumoroso della trebbia nella polvere che si alzava dalle piante di mais tagliate dalla barra e il canto della granella scaricata nei rimorchi, quasi l’inno di un rito presto familiare.
Ricorda le prime vele che ha mandato a riva e lo spegnersi del motore, l’avanzare silenzioso della barca sul mare, salendo e scendendo le onde quasi danzasse, china sul fianco per risalire il vento fresco di una vigilia di Pasqua piovigginosa.
Balabà si smarrisce nei ricordi, li porterà con sé finché potrà e scoprirà che anche quelli malinconici ormai portano il sorriso.

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